Simboli delle fonti del diritto con un percorso tra norme e leggi, rappresentato come un intreccio normativo.
Ottobre 11, 2024

Affrontare lo studio del diritto: un’indicazione di metodo

Lo studio del diritto non è solo una questione di memoria o di capacità oratoria. In AiutoStudio.it, dove l’accompagnamento allo studio e la preparazione agli esami sono centrali, è importante comprendere che affrontare il diritto richiede metodo, analisi, e capacità di collegare concetti complessi. Il diritto non è un sistema casuale, ma un complesso intreccio di norme e regole che rispecchiano la volontà umana e la realtà sociale. Con un approccio metodico e una guida adeguata, è possibile navigare tra queste norme in modo efficace, trovando il collegamento tra i diritti e i doveri che compongono la nostra società.

La natura del diritto e il metodo di studio

Spesso e volentieri si sente dire nei discorsi comuni: “mio figlio ha buona memoria ed una bella parlantina: è proprio portato per fare l’avvocato”. Nulla di più errato.

Il diritto è un sistema normativo, al pari della natura, che affida alla matematica, alla chimica ed alla fisica i propri strumenti di funzionamento; se ne discosta semplicemente perché non si fonda su un principio di necessità oggettiva, ma sulla volontà dell’uomo, che ben può discostarsene.

Studiare diritto significa, dunque, studiare un sistema matematico di regole costruito dalla volontà politica, in cui l’unico criterio di necessità è dettato da un’equazione:
diritti – doveri = 0; diritti / doveri = 1.

Non si possono creare nuovi diritti, senza introdurre nuovi doveri, né imporre nuovi doveri, senza che ne torni un vantaggio a qualcuno.

Rappresentazione del metodo di studio del diritto con concetti di norme, diritti e doveri, leggi e fonti giuridiche.

Le fonti del diritto e l’esegesi normativa

L’ampiezza di questa equazione si trova nelle fonti del diritto – ovvero gli atti o i fatti da cui nascono le norme giuridiche – che non sono umanamente conoscibili nella loro totalità. Le fonti nella loro molteplicità, dunque, non costituiscono una catena di anelli ordinatamente collegati tra loro da un’inizio ad una fine, ma un tessuto in cui la trama e l’ordito sono costituiti da quella pluralità di regole che concorrono costantemente insieme – mai da sole – a regolare ogni fatto concreto della vita, come l’acquisto di un giornale in un’edicola.

L’esegesi delle fonti – esegesi vuol dire azione attraverso: una sorta di slalom tra le porte di una pista di sci – costituisce dunque la giusta strada, cercando sempre il collegamento tra una norma e l’altra, sul confine ove inizia la vigenza di una e termina quella dell’altra.

Buon lavoro!

Avv. Giuseppe Pellegrino

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