Supporto alla letto-scrittura, da anticipare o da affiancare alla didattica
Il bambino che si affaccia al mondo della scuola, deve ricevere le principali opportunità sollecitatorie in modo che si possa sentire sempre più propenso all’apprendimento. Quello che si intende per “primo gradino del sistema educativo” è il momento più delicato e prezioso su cui poter intervenire per influenzare favorevolmente i processi di formazione e integrazione delle future generazioni. Il riferimento è rivolto a quei bambini che si approcciano alla scuola elementare e ai quali, è opportuno rivolgersi con una rinnovata competenza che assicuri loro, un corretto processo di crescita emotiva, oltre che didattica. Acquisizioni come la consapevolezza del tempo, dello spazio e di esperienze di pre-grafia, ovvero i primi tentativi di rappresentare in forma scritta, oggetti o idee, dovrebbero essere stimolate prima dell’ingresso nel mondo della scuola.
Gestione delle Aspettative e Carico Emotivo
Se ci pensiamo bene, infatti, alla tenera età di cinque o sei anni, si è chiamati a rispondere a tutti quei rimandi che si annidano attorno al processo di scolarizzazione e ai quali, in certi casi, si può aggiungere anche un’eccessiva aspettativa di riuscita da parte dei genitori nei confronti dei propri figli. Sostenere un carico emotivo del genere non è cosa da poco e quindi, creando i giusti presupposti tra la scuola materna e quella elementare, si ha modo di rendere più gestibile e armonioso, qualsiasi tipo di avanzamento. L’avvio al suo orientamento, ha inizio con la conquista delle capacità temporali che si acquisiscono dalla regolarità con cui vengono scandite le sequenze della giornata. Al futuro discente, dovrebbe esser fatto notare, dalla famiglia, che il tempo cumulativo è un insieme di momenti in cui sono previste delle attività in cui, tramite l’ausilio di canzoncine del buongiorno-arrivederci, storielle a tema con immagini (su carta), che rappresentano una successione di atti vissuti attraverso l’analisi della sua stessa esperienza.
Consapevolezza dello Spazio e del Tempo
Per far comprendere l’assunzione del dato del tempo che passa e che avviene, in un determinato spazio, i genitori dovranno essere garanti di una regia educativa che saprà far sentire il proprio figlio, a suo agio nei luoghi che è abituato a frequentare. Questo processo avverrà attraverso una conoscenza dettagliata della zona in cui abita, dei tragitti che solitamente percorre, delle regole da seguire in determinate situazioni e dei principali segnali stradali che lo interessano e che riproducono, con determinati colori, le stesse forme geometriche che lui ha già studiato a scuola. Il bambino quindi, si sentirà più partecipe nella realtà intorno a se in cui ha già il ruolo di pedone, di piccolo ciclista, passeggero e utente di mezzi pubblici. Il riconoscimento di una sua identità all’interno di uno spazio in cui sarà in grado di comprendere e, soprattutto capire perché e in quali circostante dovrà osservare determinati comportamenti e regole, gli farà assumere atteggiamenti di prudenza.
Sviluppo delle Competenze Motorie e Grafomotorie
A queste premesse, legate allo spazio e al tempo, si aggiunge l’aspetto posturale, con la distanza di 30 cm dal foglio. Da qui, vengono costruite progressivamente le successive competenze che, sotto forma di gioco, faranno familiarizzare l’alunno con movimenti ondulatori o rettilinei che caratterizzano la formazione delle lettere. Il nostro alfabeto, infatti, è composto prevalentemente dall’unione di linee curve e dritte e il bambino, attraverso la loro riproduzione tramite il movimento del dito (senza scrivere), beneficerà di una maggiore scioltezza delle prassie fini e di un aumento delle sue capacità visuo-spaziali e visuo-motorie. Una volta appresa questa movenza, si creeranno nuove “coreografie” come delle serpentine, asole e cerchi che si estenderanno in senso verticale e orizzontale, dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra. Lo strumento con cui si inizia a lavorare ora è, quindi, la mano ed è fondamentale che il bambino abbia piena consapevolezza e conoscenza delle parti che la compongono. L’esperienza gestuale prevede, infatti, che il futuro scolaro, impari a coordinare e dissociare i movimenti delle dita con la finalità di raggiungere un buon livello per gestire pressione e agilità.
Attività di Routine e Giochi Didattici
La sensibilità tattile, fondamentale per un’ordinata rappresentazione grafica, si può quindi affinare attraverso attività di routine, come abbottonarsi/sbottonarsi una camicia, allacciarsi le scarpe, arrotolare un filo, inserire una cannuccia in una bevanda dall’involucro cartaceo, oppure giocose come suonare la pianola, animare marionette, richiudere un pennarello con il tappo senza sbucciarne la punta ecc…. Sono utili anche alcuni esercizi, più mirati, per migliorare le prassie fini come ad esempio quello di posare il palmo della mano su una superficie piana e far alzare e abbassare un dito alla volta o la tecnica di far incontrare, in modo alternato, l’estremità del dito indice, medio, anulare e mignolo con l’alluce. Questi due metodi coinvolgono, prima l’utilizzo di ogni singola mano in senso orario e antiorario per poi arrivare al gesto simultaneo, ma prestando attenzione al fatto che quando si muove l’indice della mano sinistra, deve essere coinvolto, nello stesso momento, il suo corrispettivo della mano destra. Dal gesto tracciato in campo vuoto si procede con dare un riscontro visivo della qualità dei suoi movimenti, chiedendo al bambino di eseguire un’attenta decodifica dell’ambiente circostante e di riprodurre su una lavagna, nel modo migliore per lui, tutte le linee che riesce ad individuare intorno a sé come ad esempio, quelle rette riconducibili alle porte o curve come quella che si può ritrovare su un orologio da polso.
Prime Esperienze Scrittorie e Sviluppo Sensoriale
A questo punto, il controllo della propria mano si continua a raffinare su fogli bianchi formato A3/A4 e preferibilmente con i pastelli di cera. Per esercitare i movimenti grafici di incisione e di trascinamento laterale da sinistra verso destra è opportuno che un genitore tracci sulla carta bianca, due linee rette che riproducano in grande un rigo su cui i bambini eseguiranno le loro prime esperienze scrittorie. Tali abilità saranno inizialmente rafforzate da un aspetto cromatico prestabilito che darà ulteriore risalto all’apprendimento. Intendiamo dire che, per ogni tipo di tratto sarà abbinato un colore come ad esempio, il blu per le linee dritte, il rosso per le espressioni tonde, il verde per le uncinate e il giallo per le asole.
Si procederà poi, con la produzione scritta di ondine, montagnette e sequenze di asole grandi, piccole e alternate su cui si potranno effettuare delle variazioni sulla pressione dovuta dalla forza esercitata sullo strumento tracciante. Dopo aver sviluppato nel bambino l’abilità tattile, l’osservazione e il senso della forma, sarà meno traumatico insegnargli l’impugnatura corretta della matita o della penna. Si tratta di far esercitare una prensione dinamica sulla penna che implica il coinvolgimento di tutte le dita della mano. Il maggior numero di input sensoriali utili al sistema nervoso per l’esecuzione motoria, arriva quando pollice e indice svolgono azione motrice sulla penna, il dito medio la sorregge, mentre il leggero piegamento dell’anulare con il mignolo assicura il contatto con il foglio. Dopo il raggiungimento di una corretta postura e gestualità, si può iniziare a introdurre, il quaderno con le righe in cui il bambino sarà invitato, almeno nella fase iniziale, solo a ripassare, prima con il ditino indice e poi con la matita, le bozze di ondine e montagnette che un adulto avrà cura di tratteggiare per lui, sui fogli.
Lo scopo sarà quello di aumentare ulteriormente l’affinamento delle corrette proporzioni e delle convenzioni spaziali che le righe impongono. Questa sorta di protocollo del potenziamento sensoriale delle abilità manuali consentirà, inoltre, al bambino di passare, senza eccessivi turbamenti, dal movimento centrifugo che utilizzava nei disegni liberi su fogli A4, ad un segno grafico maggiormente coordinato dall’ampliamento delle sue capacità oculo-manuali. L’espressività che riguarda i movimenti del bambino, inoltre, accrescerà ulteriormente se il suo percorso di maturazione sarà accompagnato da attività di psicomotricità che favoriranno il suo sviluppo a livello motorio, affettivo e cognitivo.
Attività Olistiche e Familiarizzazione con l’Alfabeto
Esercizi Olistici e Propedeutici
Bisognerebbe creare una sorta di regia, verso le attività olistiche, con il compito di favorire le esperienze corporee del bambino. Un esercizio utile e sempre propedeutico alla prima elementare, può essere costituito dal rappresentare, con il proprio corpo, le lettere dell’alfabeto (stampatello maiuscolo) mentre con la voce si è impegnati ad esporre le filastrocche che le riguardano. Ulteriore modo, per familiarizzare con le immagini dei caratteri di scrittura è l’ausilio delle lettere smerigliate. Il bambino quindi, attraverso la sensazione visiva, comprenderà che le lettere non sono solo qualcosa di astratto, ma di ben visibile, mediante l’udito afferrerà il loro suono, mentre tramite il tatto, con l’aiuto di un genitore che guiderà il suo indice in quello che sarà poi il verso della scrittura, le percorrerà.
Giochi Didattici e Prime Scritture
Da questi apprendimenti, inoltre, si potranno ricavare molteplici occasioni di gioco e di relazione. Un simpatico intrattenimento può essere: “La tombola alfabetica”. Il gioco consiste nel costruire una sorta di canna da pesca con una matita, alla quale sarà legato un po’ di spago e, alla fine di questo, verrà annodata una calamita. Quest’ultima servirà ad attirare a sé il fermaglio di metallo che sarà attaccato a ogni singola lettera dell’alfabeto che un genitore avrà cura di sistemare all’interno di un sacchetto. Il compito del bambino consisterà nel pescare una lettera e nel pronunciare almeno tre parole che la contengono come iniziale. Si getteranno così le premesse che gli consentiranno di sentirsi maggiormente a suo agio nella futura prima elementare e di vivere senza tensione questa tappa di crescita. Quindi, dopo aver visto, toccato, ascoltato e mimato le lettere dell’alfabeto, inizierà la sua prima riproduzione in stampato maiuscolo direttamente sul quaderno a righe. In questa fase, sarà opportuno inoltre, fargli ripercorrere, ancora per qualche volta sulla carta smerigliata, il giusto verso da seguire che dovrà essere impiegato nella trascrizione di un carattere.
Divisione dell’Alfabeto e Consolidamento
A questo punto, almeno in una fase iniziale prevalentemente legata al suono, non sarà necessario rispettare il consueto ordine alfabetico ma, la differenza sarà costituita da una significativa divisione in gruppi. infatti, dopo la prima grande scissione tra vocali e consonanti si potrà ulteriormente ripartire queste ultime in labiali (b,m,p), labiodentali (f,v), dentali (d,t), linguali (l,n,r,s,z), palatali (c,g dolci) e gutturali (c,g,q dure). Anche se all’inizio, specialmente a voi genitori, potrà sembrare un metodo un po’ ostico o abbastanza insolito, ai bambini piacerà moltissimo. La chiave di tale entusiasmo è da riscoprire nel modo in cui, questa competenza, verrà loro presentata. Infatti, ogni qualvolta che viene introdotto l’insegnamento di una lettera, si inviterà il bambino a specchiarsi e a pronunciare la consonante che si sta studiando in quel momento. Sarà lui stesso ad accorgersi, ad esempio, che per pronunciare correttamente la b, la m e la p, dovrà accostare entrambe le labbra, per emettere il suono della f e della v, appoggerà il labbro inferiore ai denti superiori, per dire la d e la t, accosterà la lingua ai denti superiori, per articolare la l, la n, la r, la s e la z, collocherà la lingua in prossimità delle gengive, per enunciare la c e la g dolci, poserà la lingua sul palato, mentre per esprimere la c, la g e la q dure, ritirerà la lingua verso la gola. In questo modo, il bambino saranno ulteriormente coinvolti nell’apprendimento e, quindi sempre più motivato, perché impareranno a scoprirsi anche attraverso il controllo della voce e delle parti che compongono la bocca.
Solo giunti a questo punto, si potrà procedere con l’assimilazione dell’alfabeto, seguendo l’ordine convenzionale, ma pronunciando espressamente solo la lettera che ci interessa, senza aggiunta di vocali. Ad esempio, pronunciare gi, anziché g è fuorviante perché, un bambino che si accinge a mettere nero su bianco ciò che ha appena imparato, incorrerà nel classico errore che quando dovrà comporre la parola “gioco”, scriverà “goco”. Questo malinteso, è il frutto di un iniziale messaggio sbagliato. Lui infatti, nel redigere il suddetto termine, ometterà consapevolmente la i in quanto, secondo lui, è già contenuta nella lettera gi. L’estensione di queste conquiste cognitive sarà poi consolidata nella lettura, nel senso che, quelli che saranno identificati come segno di interpunzione e suoni particolari, come ad esempio la g con suono dolce o gutturale ecc… verranno cerchiati con la matita in modo tale da risaltare ulteriormente. Proprio nelle prime fasi in cui si tenta di trasformare un grafema in fonema, è bene insegnare al bambino che il suo ditino indice, con cui seguirà il testo, scorrerà in base alla sillaba che dovrà pronunciare. Introdurremo così il discorso della sillaba, ovvero quell’insieme di lettere pronunciate con una sola emissione di voce. L’attenzione sarà veicolata, quindi, ad una maggior coscienza della musicalità che coinvolge ogni singolo gruppo letterario in modo tale da cominciare ad indirizzare il bambino verso la corretta suddivisione sillabica che lo vedrà interessato di lì a breve.
Esercizi Sensoriali e Strumenti Didattici
Prima di giungere alla frammentazione della parola in forma scritta, l’attività sensoriale del fanciullo subirà nuovi stimoli in quanto l’udito e la vista saranno implicati in un esercizio che richiederà il coinvolgimento di tutto il corpo. Ogni bambino sarà chiamato prima, ad una scansione delle parole contenute dentro una frase, battendo le mani per ogni termine che percepirà all’interno della proposizione. Ad esempio nella locuzione: “il gatto mangia il pesce”, il bambino scuoterà le mani per cinque volte. Solo in un secondo momento, si procederà alla scansione delle sillabe e al fanciullo verrà richiesto di saltare dentro un foglio A4, per ogni sillaba che sarà in grado di individuare. Sarà sempre lui a contare e sistemare i fogli per terra, prima di saltarci sopra, possibilmente, senza uscire dai margini. Ad esempio per la parola: “banana”, piazzerà tre fogli sul pavimento. Il bambino viene invitato a non sconfinare dai bordi del foglio non solo per migliorare la sua percezione di sé e il suo equilibrio, ma anche per introdurre il concetto del rispetto dei margini del quaderno.
Segnali Visivi e Scrittura
Un ulteriore stimolo visivo lo riceverà dall’aiuto di piccoli disegni raffiguranti dei semaforini che disegnerà lui stesso. Utilizzerà rispettivamente, il colore verde, in alto vicino al margine sinistro della pagina su cui si intenderà scrivere e, il colore rosso, sul margine situato in alto a destra. In questo modo lui assocerà il fatto che la sua scrittura inizierà dove vedrà illustrato il semaforo verde, mentre terminerà con la visione del semaforo rosso. Solo adesso, si potrà procedere con l’esecuzione del copiato di un piccolo testo.
Per quanto riguarda i segni di interpunzione invece, il genitore dovrà improvvisarsi nuovamente regista e organizzare delle “situazioni tipo” in cui il bambino potranno interpretare delle piccole parti, in cui, il “piccolo attore”, capirà con la pratica, quando utilizzare il punto, la virgola, il punto interrogativo ecc…. Anche in questo frangente, una buona respirazione, aiuta ad aumentare l’espressività e la tonalità della voce che, a seconda del segno che incontrerà, subirà una variazione. Il senso di appagamento che il bambino riceverà da queste esperienze, lo renderà più sicuro e lo invoglierà a voler sapere sempre di più.
Armonizzazione con il Programma Didattico
Inoltre, tutte queste strategie proposte, é bene che non entrino mai in conflitto con il programma didattico presentato a scuola, poiché dovranno essere presentate come un gioco familiare per stare insieme e migliorare manualità e attenzione. Tutto ciò infatti, non dovrà mai generare confusione tra l’entusiasmo nelle presentazioni fatte a monte e i consolidamenti strategici per mantenere vivo il piacere di apprendere.
L’obiettivo infatti, è quello di suggerire idee per un valore aggiunto che sappia mantenere vivo il piacere di apprendere. Riuscire in questo intento costituisce il plus dell’educativo.
Per ulteriori consigli su questa proposta di supporto alla letto-scrittura, da anticipare o da affiancare alla didattica, non esitare a contattarci.